Case Study Pubblici

Refactoring Infrastruttura di rete esistente

Scenario:

L’azienda soffriva di gravi cadute di rete dovute a una malconfigurazione degli switch e anni di aggiunte di dispositivi senza una corretta configurazione della rete.

Oltre ad avere un problema di cablaggio , la rete era “pericolosamente” piatta , cioè non segmentava alcun tipo di traffico e con l’utilizzo di switch non adeguatamente configurati provocava continue cadute.

Soluzione:

Analisi del traffico con strumenti idonei
Sostituzione di tutti gli switch con switch CISCO, e siccome teniamo anche alla salute del nostro pianeta e al contenimento dei costi, gli switch sono tutti “RICONDIZIONATI” garantiti 3 anni.
Progetto refactoring rete con tecnica BOTTOM-UP :
- inventory di tutti i punti di rete
- inventory di tutto ciò che è fisicamente collegato alla rete (pc, dispositivi vari, server, e qualunque cosa abbia una scheda di rete fisica o wifi o bluetooth )
- schema grafico della situazione attuale
- segmentazione della rete
- virtualizzazione di eventuali server (se possibile)
- ricablaggio punti e/o riconfigurazione dei rack
- ipotesi di servizi mancanti
- test di simulazione della nuova implementazione
- implementazione della sicurezza a livello switch
- implementazione della sicurezza a livello server
- implemetazione della sicurezza a livello firewall
- implementazione della sicurezza a livello client

Analisi e realizzazione di una nuova infrastruttura di rete

Scenario:

Il cliente su una nuova sede ha richiesto l’implementazione di tutta l’infrastruttura di rete dal numero di porte, alla posizione degli switch, alla configurazione degli stessi per una manutenzione facile e proattiva. Nell’impianto erano previsti anche sistemi di allarme, sistemi di domotica, e sistemi videosorveglianza.

Soluzione:

Nella nostra soluzione c’è stata una profonda interazione con tutte le entità che dovevano connettere i loro apparati alla rete. Per questo motivo il progetto ha richiesto molto tempo e previsto :

Analisi di fattibilità con realizzazione di una simulazione
Previsione dei costi e approvigionamento dei materiali
Realizzazione e configurazione degli apparati ad esclusione di quelli non di nostra competenza quali allarme, domotica ecc…

Migrazione datacenter

Scenario:

L’azienda cliente voleva eseguire un trasloco da una sede A ad una nuova sede B con il minor tempo di downtime.

Problema:

In questi casi un downtime minimo era previsto ma con le poche risorse messe a disposizione dall’azienda riuscire a farlo entro pochi minuti non era possibile. Le richieste di hardware e software non potevano essere soddisfatte nei tempi previsti e i locali non erano stati adeguatamente allestiti secondo i nostri criteri.

Soluzione:

Dopo aver analizzato la problematica abbiamo deciso di effettuare un trasloco fisico dell’hardware esistente sui locali nuovi (al meglio allestiti) ma in modo che si potesse poi effettuare una seconda migrazione su hardware nuovo con tempi e verifiche più adeguate. Abbiamo iniziato al mattino presto, avvisato tutti possibili stakeholders per il probabile disservizio e il ripristino di tutti i servizi entro la giornata. La parte più complicata è stato il coordinamento dello smontaggio dei rack e dei server senza provocare danni. I server sono stati imballati con imballaggio originale se presente o simile e protetti più possibile da urti. Abbiamo istruito i tecnici anche del tragitto da eseguire per evitare strade non dissestate, in modo da evitare traumi nel trasporto. Abbiamo rimontato il tutto nella sede nuova con un solo problema riguardante la macchina del firewall che non è ripartita , ma essendo un firewall in cluster questo non ha creato grossi problemi per il ripristino delle attività che sono riprise come previsto nei tempi dichiarati.

Abbiamo dovuto lo stesso lavorare in notturna per testare tutti i servizi che non potevano essere provati dai nostri committenti.

Cosa abbiamo imparato: Non bisogna mai sottovalutare le esigenze del cliente quali che siano non è nostro compito giudicare il loro volere ma cercare solo di non lasciarli in balia delle loro precarie decisioni e cercare di proteggerli anche da loro stessi.

La migrazione è riuscita entro le ore previste… i servizi sono ripresi regolarmente e l’azienda non ha perso neanche un’ora di lavoro.